L’articolo pubblicato sul numero 284 di Elettronica In, analizza i principali sistemi operativi disponibili per Raspberry Pi, offrendo una guida dettagliata per aiutare utenti principianti e avanzati nella scelta dell’OS più adatto ai propri progetti. Il Raspberry Pi è un single-board computer compatto e versatile, capace di gestire applicazioni che vanno dalla programmazione ai server domestici, fino al controllo di dispositivi IoT. Per sfruttarlo appieno, è fondamentale scegliere un sistema operativo che massimizzi le prestazioni e risponda alle esigenze specifiche del progetto.
Il primo sistema operativo trattato è Raspberry Pi OS, l’OS ufficiale, ottimizzato per l’hardware del Raspberry Pi. Offre un’interfaccia user-friendly (PIXEL) ed è ideale per principianti, studenti e maker. Le sue tre versioni – completa, Lite e con software raccomandato – permettono una grande flessibilità d’uso. I vantaggi principali includono il supporto GPIO nativo, aggiornamenti regolari e una vasta gamma di software preinstallato.
Segue Ubuntu, una distribuzione Linux famosa per la sua stabilità e la vasta disponibilità di software. Ubuntu Desktop, Server e Core sono le tre varianti disponibili per Raspberry Pi. Grazie al supporto LTS, Ubuntu è perfetto per server domestici, sviluppo software e progetti IoT. Tuttavia, richiede hardware più potente e una maggiore familiarità con Linux rispetto a Raspberry Pi OS.
Manjaro, basato su Arch Linux, offre una soluzione moderna, rolling release e altamente personalizzabile per utenti avanzati. È adatto a chi cerca sempre il software più aggiornato e vuole scegliere tra diversi ambienti desktop (XFCE, KDE, GNOME). Nonostante la sua potenza, Manjaro potrebbe risultare complesso per i principianti e non è ottimizzato specificamente per il Raspberry Pi.
Per chi è interessato alla cybersecurity, Kali Linux rappresenta la scelta ideale. Questa distribuzione, famosa tra hacker etici e professionisti IT, include oltre 600 strumenti di sicurezza preinstallati. È pensata per analisi di rete, penetration testing e forensic analysis. Sebbene potente, non è indicata per un uso quotidiano o per utenti inesperti.
Infine, viene analizzato DietPi, un sistema operativo minimalista e leggerissimo, perfetto per massimizzare le prestazioni hardware. Basato su Debian, DietPi è ideale per server domestici, media center o dispositivi IoT. La sua interfaccia testuale lo rende veloce e semplice, ma potrebbe risultare poco adatto a chi cerca un’esperienza desktop completa.
L’articolo sottolinea come la scelta del sistema operativo dipenda dagli obiettivi specifici di utilizzo e dalle competenze dell’utente. Grazie alla vasta comunità e alla disponibilità di risorse, il Raspberry Pi continua a essere uno strumento fondamentale per makers, sviluppatori e appassionati di tecnologia.