L’articolo pubblicato su Elettronica In 285, offre una guida dettagliata su come realizzare un sistema di domotica fai-da-te utilizzando il software open-source Home Assistant. Il testo mette in evidenza come oggi sia sempre più comune desiderare una casa intelligente, ma che le soluzioni commerciali “chiavi in mano” siano spesso costose e poco flessibili. Per questo motivo, il fai-da-te rappresenta un’alternativa economica e personalizzabile.
Home Assistant si propone come il cuore del sistema domotico, funzionando da hub software capace di gestire dispositivi di qualsiasi marca e tecnologia. Il software può essere installato su hardware come Raspberry Pi, Odroid N2 Plus, oppure Mini-PC Intel NUC. Il punto di forza di Home Assistant risiede nella sua ampia community di supporto, nella piena gestione di privacy e sicurezza, e nell’ampia compatibilità con dispositivi di terze parti, anche grazie al supporto di protocolli come Zigbee e Wi-Fi.
Nel progetto descritto nell’articolo, Home Assistant viene installato su una Raspberry Pi 4 con una SD da almeno 32 GB (consigliati 128 GB), per garantire la longevità del sistema. Una volta completata l’installazione, viene illustrata la procedura per configurare due dispositivi: un modulo ESP01 relè (per il controllo di cancelli o luci) e un modulo ESP01 con sensore DHT11 (per rilevare temperatura e umidità).
La guida fornisce istruzioni passo-passo sull’uso di ESPHome, un framework open source che consente di configurare e programmare microcontrollori come ESP8266 tramite il linguaggio YAML. Viene spiegato come caricare il firmware, configurare la rete Wi-Fi, assegnare IP statici e implementare funzioni avanzate, come l’emulazione di un bridge Philips Hue per il controllo vocale con Amazon Alexa.
Un’attenzione particolare viene riservata ai dettagli tecnici e pratici: l’articolo descrive come proteggere le configurazioni, come evitare errori di scrittura nel codice YAML, e come superare piccoli difetti hardware del modulo relè (che potrebbe attivarsi accidentalmente al riavvio) mediante l’aggiunta di condensatori.
Viene infine illustrato come aggiungere routine personalizzate in Alexa per comandi vocali come “Alexa, apri cancello” o “Alexa, chiudi cancello”, poiché il dispositivo viene riconosciuto come una luce e non come un interruttore. La sezione conclusiva tratta anche l’integrazione del sensore DHT11, con un focus sull’importanza del corretto campionamento per letture affidabili, e fornisce suggerimenti su come migliorare la precisione.
L’articolo fornisce una guida completa per creare una casa intelligente open source, flessibile, personalizzabile ed economica, sfruttando al massimo le potenzialità di Home Assistant e dei moduli ESP01, con la possibilità di espandere il sistema a piacere grazie al supporto della vasta community online.