Come far aderire una stampa 3D al piatto

Uno dei problemi che più si riscontrano e che più infastidiscono chi fa stampe 3D con materiali plastici quali l’ABS (specie quando si tratta di grandi oggetti che richiedono anche un giorno per essere completati), è la deformazione dei layer causata dal rapido raffreddamento del materiale deposto; un fenomeno che si accentua con l’aumento della differenza di temperatura fra lo strato deposto e il piatto della stampante, quindi stampando con materiali ad alto punto di fusione o in locali non particolarmente caldi. Per mitigare questo inconveniente sono state messe in campo varie soluzioni, una delle quali consiste nel riscaldare il piatto di stampa mediante una serpentina alimentata elettricamente.

Ma ce ne sono tante altre, che elenchiamo qui di seguito.
Nel caso di piatti di stampa in vetro (per esempio quelle delle 3D4040 della Futura Elettronica) il modo più semplice per migliorare l’aderenza del piano è mantenere pulito il vetro: a stampante spenta (e a piatto freddo, se di tipo riscaldato…), la pulizia può essere fatta con dell’alcool per rimuovere la polvere, la colla e le impronte delle dita.
Un’altra soluzione consiste nell’aggiungere un “brim” o un “raft”: il primo è un singolo livello posizionato intorno al modello 3D e in grado di aumentare la superficie dell’oggetto che andrà ad aderire sul piatto. Il secondo costruisce una struttura rimovibile su tutta l’ampiezza del pezzo ed è utile se l’oggetto non è piatto, così da dargli una base d’appoggio uniforme. La maggior parte dei software di slicing consente di aggiungere “brim” o “raft”: per esempio Cura Ultimaker.
La tradizionale lacca per capelli è una delle soluzioni più facili ed economiche per migliorare l’adesione al piatto di stampa: proteggendo con un foglio di giornale tutto quello che sta intorno al piatto, spruzzatela a circa 25 cm di distanza fino ad ottenere uno strato uniforme, lasciandolo poi asciugare.
È possibile rimuovere la lacca semplicemente strofinando la superficie del piatto con un panno umido, perché le lacche sono studiate per essere lavate via dai capelli.
Pellicola adesiva e nastro adesivo come ad esempio il popolare Blue Tape (o Blu Scotch), che va disposto a strisce ben accostate fino a coprire l’intera superficie d’appoggio. Dello stesso materiale sono fatti i fogli adesivi blu, anch’essi facilmente reperibili, nonché quelli Build Tak.
Una soluzione molto utile stampando in ABS è l’applicazione al piatto di stampa di ABS liquido ottenuto lasciando sciogliere avanzi di ABS in acetone all’interno di un barattolo in vetro o metallo, per qualche minuto, fino a quando l’ABS non si è completamente dissolto. Il composto può essere applicato usando un dischetto di cotone per struccare o un pennello, badando di non inalare l’aerosol durante l’applicazione, perché l’acetone è a dir poco inebriante e può anche portare allo svenimento.
Ultimo consiglio è quello che riguarda l’utilizzo e l’applicazione al piatto del nastro in Kapton, autoadesivo, che può rivelarsi molto utile e che va applicato come il Blue Tape.

1 Commento

  1. L'adesione al piatto di stampa è fondamentale e l'articolo è molto istruttivo. Mi permetto di segnalare il metodo che uso, forse grossolano ma efficace: una goccia di vinavil (non di più) in un cucchiaio d'acqua, sciolto perfettamente e spenellato sul piatto (si asciuga durante il primo riscaldamento). Tenuta perfetta, talvolta eccessiva: può capitare, anche se molto raramente, soprattutto con un primo piano molto basso e compatto, che riesca a staccare pezzi di vetro dal piatto di stampa. Cordiali saluti. Enrico Ronzoni

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