Come l’elettronica ha permesso ad Angelo (105 anni) di far sentire la sua voce

Sentiamo puntualmente aggiornamenti in TV riguardo la situazione dei nuovi casi di Covid 19 in Italia e nel mondo. Quello che però spesso rimane in sottofondo sono i problemi che questa malattia ha portato nei soggetti più deboli, quelli che hanno più difficoltà a far sentire la propria voce.

Fortunatamente esistono persone che non si rassegnano, ed è questo il caso del nostro lettore Luciano Fumagalli che con passione e determinazione ha realizzato un piccolo progetto elettronico per poter comunicare con suo suocero, Angelo di 105 anni.
Purtroppo Angelo soffre di ipoacusia (un indebolimento dell’apparato uditivo) e il distanziamento, che il Covid ci impone, lo ha isolato ancora di più.

Ma lasciamo la parola a Luciano che grazie ad un semplice kit come l’MK136 ha risolto questo grande problema.

La storia

L’emergenza COVID-19 ha isolato mio suocero ( e non solo ) Angelo di ben 105 anni in una RSA bergamasca.

Da circa un mese finalmente ci è stato permesso inizialmente di visitarlo una volta ogni dieci giorni ma ora la cadenza delle visite è stata portata ad un mese

La distanza di due metri non ci ha permesso finora di comunicare in modo soddisfacente con lui stante la grave ipoacusia dello stesso.

Giovedi’ scorso con un pò di apprensione ho portato durante la visita un prototipo da me realizzato per provare a superare tale disagio.

Avreste dovuto assistere all’espressione di Angelo al mio : ” Angelo come va ? Mi senti ? Un’emozione incredibile !!!

Un esempio concreto che … la tecnologia umanizza 🙂

Il personale ausiliario della RSA incuriosito da quello strano oggetto ( e soprattutto dal coinvolgimento emotivo di Angelo ) mi ha chiesto di cosa si trattasse. Gli ho spiegato che non trovando nulla sul mercato ho di fatto assemblato un oggetto funzionale alle attuali direttive riguardanti il distanziamento personale ma che al contempo consentisse di poter dialogare con ospiti della RSA (vedi Angelo) con vari livelli di ipoacusie.

Stupiti da tutto ciò hanno chiesto ad una collaboratrice del Direttore Sanitario della RSA di verificare con i propri occhi la gioia di Angelo nel dialogare con i propri figli ed il sottoscritto. Video e foto hanno immortalato la situazione.

Parlando con questa collaboratrice del Direttore Sanitario questa mi ha spiegato che stavano pianificando l’acquisto di numerosi pannelli di plexiglass per creare delle postazioni atte ad avvicinare gli ospiti della RSA ed i loro famigliari senza mascherine ma con il problema dell’attenuazione del volume delle conversazioni ….

Il prototipo da me realizzato invece gli permetterebbe di rimanere a distanza di un paio di metri SENZA MASCHERINA ( e quindi di poter mostrare i sorrisi e tutte quelle espressioni del viso necessarie per compensare l’assenza di contatti reali ) e poter dialogare senza gridare infastidendo gli altri ospiti e mantenendo un pò di privacy (ed evitando i costi dei pannelli di plexiglass decuplicati ed introvabili … )

La stessa collaboratrice mi ha chiesto come poter ottenere questo oggetto in diversi esemplari per dotare la RSA nei prossimi mesi di postazioni un pò più interattive di statiche e fredde pareti di plexiglass.

Da parte mia, seppur orgoglioso di tale richiesta non dispongo di attrezzature per realizzare più prototipi ed inoltre ho pensato, a quante RSA potrebbe servire un tale ausilio audio ?

E qui i LIONS potrebbe dare una risposta a tutte le RSA bergamasche che purtroppo per molti mesi non potranno permettersi di far incontrare ospiti e familiari, lasciando soffrire ancor più coloro che più di altri necessiterebbero di relazioni umane.

La complessità del progetto non richiede a mio avviso grandi risorse, sarebbe sufficiente ottimizzare alcune parti al fine di semplificare l’uso, la dimensione e l’autonomia ( es pile ricaricabile con USB Power Supply).

O molto più probabilmente adattando oggetti già disponibili sul mercato

Mi rendo disponibile per mostrare e testare il prototipo o semplicemente per fornire tutte le indicazioni utili a chi vorrà realizzarlo in più esemplari

Mi fermo qui allegando la foto del prototipo ma soprattutto qualche scatto della emozionante esperienza di settimana scorsa.

Luciano

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