Luminosi e Audaci: Come i LED Trasformano i Piercing

Nel panorama della moda degli anni 2000, il piercing emergeva come simbolo di anticonformismo e originalità. Questo tipo di piercing, caratterizzato da un barbell che attraversa due fori nel cartilagine superiore dell’orecchio, rappresentava un vero e proprio statement di stile. Tuttavia, con il passare degli anni, ciò che un tempo era considerato unico e distintivo è diventato sempre più comune, perdendo parte del suo fascino originale.

In questo contesto, Tim Alex Jacobs ha deciso di rivoluzionare il concetto di piercing, aggiungendo un elemento di novità: dei LED luminosi. Per realizzare questo progetto, Jacobs ha dovuto affrontare diverse sfide tecniche, a partire dalla dimensione estremamente ridotta del gioiello, che nel caso specifico del suo amico era di 16 gauge, ovvero 1.2mm di diametro.

Per inserire i LED in uno spazio così ristretto, Jacobs ha iniziato il suo lavoro partendo da un ago per piercing cavo del diametro adeguato. Ha poi praticato delle piccole aperture lungo l’asse dell’ago, che hanno funto da finestre per i LED. Successivamente, ha realizzato due tappi alle estremità dell’ago, utili per mantenere il gioiello in posizione e allo stesso tempo abbastanza ampi da contenere i componenti elettronici, ad eccezione dei LED stessi.

I LED utilizzati sono estremamente piccoli (0402) e sono stati saldati su un circuito stampato flessibile su misura, progettato per adattarsi all’interno del cilindro dell’ago. Una parte di questo circuito si allarga formando una T, creando lo spazio necessario per saldare un microcontrollore Microchip ATtiny44 e un connettore per la programmazione. Il circuito è abbastanza flessibile da permettere la piegatura delle braccia della T per inserirle all’interno del tappo. Una piccola batteria a bottone è stata collocata nell’altro tappo, completando il circuito elettrico.

Jacobs ha programmato i LED per pulsare a frequenze uniche, evitando pattern ripetitivi e mantenendo così l’interesse visivo.