Agli inventori delle batterie agli ioni di litio il premio Nobel per la chimica

Parlare al cellulare, guidare un’auto elettrica, scrivere con un PC portatile o utilizzare tantissime altre apparecchiature portatili è oggi possibile grazie alla disponibilità di una fonte di alimentazione compatta, leggera e potente: le batterie ricaricabili agli ioni di litio.    

Un’invenzione che non poteva lasciare indifferenti quanti decidono a chi assegnare i premi Nobel nelle varie categorie.

E così l’8 ottobre scorso, la Reale Accademia Svedese per le Scienze ha deciso di assegnare il premio Nobel per la  Chimica gli inventori di questa tecnologia, il tedesco John Goodenough (97 anni), il britannico Stanley Whittingham (78 anni) e il giapponese Akira Yoshino (71 anni). Questa la motivazione: “Hanno reso possibile un mondo ricaricabile: con il loro lavoro, i vincitori hanno creato le condizioni per una società senza fili e libera dai combustibili fossili, portando un grande beneficio per la società” dal momento che questa tipologia di batteria è “Leggera, ricaricabile e potente. Può immagazzinare quantità importanti di energia eolica e solare, aprendo la strada a una società libera dai combustibili fossili”.

Lo sviluppo della batteria agli ioni di litio è avvenuto in circa 20 anni col contributo determinante di tutti i tre scienziati. La prima batteria agli ioni di litio fu commercializzata dalla Sony nel 1991 dopo che Akira Yoshino sostituì il litio puro con ioni di litio rendendo molto più stabile i prototipi messi a punto da Goodenough e Whittingham.

www.nobelprize.org

 

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