Se anche il camion diventa autonomo

Ottomotto

Quando si parla di veicoli a guida autonoma di solito la mente va alle autovetture per il trasporto di persone. Se però pensiamo alle nostre strade e – soprattutto – alle nostre autostrade, non possiamo che constatare come gran parte del traffico sia costituito da mezzi per il trasporto merci. E proprio questa categoria di veicoli è al centro di numerosi progetti avviati recentemente con lo scopo finale di rendere autonomi anche questi mezzi, con tappe intermedie nello sviluppo che ne prevedono un impiego più “smart”.

È  di poche settimane fa la notizia della nascita di una società californiana (Ottomotto) che si prefigge di rendere driveless anche questi veicoli; fondata da Anthony Levandowski e Lior Ron che hanno lasciato i rispettivi incarichi in Google Car e Google Maps, ed ai quali si sono aggiunti altri veterani di Tesla e Apple, Ottomotto si propone di rendere inizialmente più intelligente l’impiego dei camion attualmente in circolazione, mezzi che, se dotati di adeguati sistemi di assistenza alla guida, già oggi potrebbero viaggiare in maniera semi-autonoma lungo le autostrade americane. Un progetto che potrebbe dare una risposta alla carenza di autisti di truck che affligge gli Stati Uniti. Naturalmente lo scopo finale è quello di rendere completamente autonomi questi veicoli.

Un progetto simile è quello sponsorizzato dalla comunità europea e che prende il nome di European Truck Platooning; tale iniziativa ha lo scopo di realizzare e testare la tecnologia necessaria per fare viaggiare in autostrada convogli di mezzi pesanti di cui solamente il primo con autista a bordo. Una connessione wireless più una serie di sensori garantirà la sicurezza del convoglio e di quanti incroceranno questo particolare “treno su gomma”. I vantaggi dei  camion platooned collegati in rete sono diversi: per prima cosa, non c’è praticamente alcun ritardo all’interno del plotone, se il primo camion deve rallentare o frenare, altrettanto faranno tutti gli altri mezzi. C’è poi il risparmio di carburante (e delle emissioni nocive) che la marcia in colonna consente di realizzare grazie alla minore resistenza offerta dall’aria all’avanzamento, valutata in circa il 10% .

Organizzato dal Ministero Olandese delle Infrastrutture e dell’Ambiente, c’è stata recentemente una dimostrazione di questa tecnologia che ha coinvolto i camion da sei differenti produttori europei (DAF Trucks, Daimler, Iveco, MAN, Scania e Volvo).

Questo il video diffuso da Volvo su questa tecnologia:

Diversi camion di ciascuna società hanno viaggiato in colonna raggiungendo il porto olandese di Rotterdam nello stesso giorno. I camion di ogni plotone erano collegati in Wi-Fi e sincronizzati tra di loro, cosa che ha consentito di ridurre la distanza tra i mezzi. Naturalmente anche questo progetto si pone come obiettivo finale la realizzazione di veicoli merci in grado di viaggiare sulle normali strade e autostrade in maniera completamente autonoma.

www.eutruckplatooning.com

 

 

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