Ecco il nuovo filtro d'aria che proteggerà i cittadini di Pechino dall'inquinamento

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Gli ingegneri di Stanford sono al lavoro per sviluppare un nuovo filtro d’aria economico che potrebbe difendare i cittadini di Pechino dall’inquinamento atmosferico.
Yi Cui e i suoi studenti dell’Università di Stanford, hanno trasformato un materiale comunemente usato nei guanti chirurgici a basso costo, in un filtro d’aria ad alta efficienza, che potrebbe essere impiegato per migliorare ad esempio l’efficienza di mascherine e zanzariere e per i sistemi di filtraggio dell’aria negli ospedali.
Il team di Stanford ha ideato un nuovo approccio per affrontare l’inquinamento atmosferico, che attanaglia pesantemente la Capitale cinese, come constatato dallo stesso Yi Cui (professore associato di scienza dei materiali e ingegneria nell’Università statunitense) durate i suoi viaggi a Pechino, dove ha riscontrato forti tassi di inquinamento dovuti principalmente alle emissioni provocate dai gas di scarico delle automobili e dalle centrali a carbone.
“Non avevamo mai lavorato a tale progetto, ma crediamo di poter utilizzare questo materiale per le maschere personali, per le finestra e forse per le automobili e per i rifiuti industriali”, afferma Yi Cui.
Lo studio è stato pubblicato da Nature Communications e prevede l’impiego di polimeri che attirano i principali componenti dello smog, soprattutto particelle di dimensioni inferiori a 2,5 micron, note come PM2.5, che rappresentano il maggiore fattore di rischio per il sistema respiratorio umano e per la salute. In particolare si è scoperto che la poliacrilonitrile (PAN), un materiale comunemente usato per fare guanti chirurgici, aveva requisiti ottimali in tal senso.
Ecco il video:

“Siamo stati fortunati, ma abbiamo scoperto che PAN aveva le caratteristiche che stavamo cercando, ed è incredibilmente resistente”, ha precisato Po-Chun Hsu, co-autore dello studio.
Usando la tecnica dell’electrospinning, i ricercatori hanno convertito il PAN liquido in fibre minuscole, grandi come un millesimo del diametro di un capello umano.
“La fibra accumula particelle superiori 10 volte al suo peso”, ha affermato Chong Liu. “La durata della sua efficacia dipende dall’applicazione, ma le nostre prove suggeriscono che raccoglie le particelle probabilmente per una settimana”.
Il materiale utilizzato potrebbe poi in futuro anche essere applicato come scarico di filtraggio per le automobili e per i complessi industriali.
Fonte: Stanford University

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