Cresce l’interesse per i droni controllati da remoto con le nuove reti 5G

L’espansione delle reti cellulari 5G offre nuove opportunità di impiego ai droni: l’elevata larghezza di banda consente di inviare alla stazione di controllo immagini a 360° in altissima definizione che consentono un facile pilotaggio del velivolo anche da remoto, teoricamente da centinaia o migliaia di chilometri di distanza, in modalità BVLOS (non a vista). La bassa latenza e il ridotto ritardo tipiche delle reti 5G, specie se vengono utilizzati scenari uRLLC slice (specifiche porzioni di rete in grado di garantire i ritardi più bassi), consentono di controllare il velivolo “quasi” in tempo reale, mentre tutti i dati relativi al volo (velocità, altezza, posizione, inclinazione, ecc.) vengono visualizzati  sul monitor del pilota remoto. In applicazioni di questo tipo vengono anche visualizzate le condizioni della rete (qualità del segnale, ritardo in uplink e downlink, ecc.). Naturalmente esistono numerose altre funzionalità di sicurezza, prime fra tutte l’arresto immediato in caso di mancanza del segnale di rete e, nel caso questo continui a mancare per un certo periodo di tempo, il ritorno del drone in modalità autonoma (seguendo un percorso di sicurezza) alla base di partenza.

A queste applicazioni hanno iniziato a lavorare numerosi operatori di rete (Vodafone, TIM, Telefonica, Verizon, ecc. ) nonché società come Ericsson e Nokia che realizzano le infrastrutture 5G.

Esistono anche numerose altre iniziative, alcune delle quali sponsorizzate dalla comunità europea come 5G-DIVE, www.5gdrones.eu, www.aw-drones.eu, con lo scopo di identificare gli standard tecnici e operativi che soddisfino i requisiti di sicurezza ma anche quello di testare nuove opportunità come, ad esempio, l’impiego dell’intelligenza artificiale. In passato, non è stato possibile applicare l’AI su streaming remoti di bassa qualità; ora, con la possibilità di combinare una tecnologia video 4K con l’AI, si aprono nuovi interessanti scenari. Ad esempio un drone potrebbe effettuare in completa autonomia lo screening delle condizioni di un ponte o di una turbina eolica.

La bassa latenza fornita dal 5G faciliterà il monitoraggio delle flotte di droni con una precisione millimetrica. Con l’aspettativa che i nostri cieli si riempiano di droni in un futuro non troppo lontano, questo sarà molto importante. Il monitoraggio migliorato impedirà ai droni di entrare in aree riservate ed evitare collisioni.

Ericsson, ad esempio, ha allo studio l’utilizzo di droni dotati di radio scanner per identificare le interferenze sulle reti 5G.

Naturalmente c’è anche il rovescio della medaglia, con il possibile impiego di droni BVLOS per effettuare attentati o azioni criminali. Già ora è molto semplice programmare un drone per sganciare su un obiettivo preciso (ormai i GPS hanno una precisione inferiore al metro) e ad un orario stabilito un ordigno esplosivo; con la nuova tecnologia tutto ciò potrà essere portato a compimento anche nei confronti di obiettivi in movimento, come nei più sofisticati droni per impiego militare del costo di decine di milioni di dollari.

 

 

 

 

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