Tre rivelatori per un’onda gravitazionale

Il segnale di un’onda gravitazionale è stato captato lo scorso 14 agosto con una precisione mai registrata finora. Autori della scoperta, i due rivelatori di Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), che si trovano negli Stati Uniti, a Livingston, Louisiana, e Hanford, nello Stato di Washington e, per la prima volta anche da Virgo, dello European Gravitational Observatory (EGO) di Cascina, Pisa, fondato da Infn e Cnres francese.

L’osservazione denominata GW170814, è la quarta rilevazione di onde gravitazionali: increspature del tessuto dello spaziotempo emesse durante i momenti finali della fusione di due buchi neri.

L’evento è particolarmente importante perché rappresenta il primo segnale di onda registrato dal rivelatore Virgo che ha da poco effettuato un aggiornamento della sua configurazione in Advanced Virgo: uno strumento di seconda generazione per la ricerca di onde gravitazionali, costruito e gestito dalla collaborazione VIRGO.

Secondo i dati raccolti dai tre rivelatori, i due buchi neri avrebbero masse rispettivamente di circa 31 e 25 volte quella del Sole e sarebbero distanti circa 1,8 miliardi di anni luce da noi. Il buco nero massiccio prodotta dalla fusione dei primi due, ha una massa pari a 53 volte quella de Sole: durante la coalescenza circa tre masse solari sono state convertite in energia sotto forma di onde gravitazionali.

Questo risultato dimostra il potenziale scientifico della rete globale di rivelatori di onde gravitazionali, che consente una migliore localizzazione della sorgente e la misura delle polarizzazioni delle onde gravitazionali.

La collaborazione tra LIGO e VIRGO è maturata nell’ultimo decennio. Meeting congiunti delle collaborazioni e analisi comuni dei dati hanno portato le due comunità a lavorare come un’unica grande collaborazione globale, realizzando l’idea di un unico grande strumento, lanciata da Adalberto Giazotto, fisico dell’INFN e “padre” di VIRGO: “Nel 2001 avevo proposto di realizzare una rete mondiale di interferometri e di utilizzarli come una single machine”, ricorda Giazotto. “Oggi questo sogno si è realizzato e sono convinto che le scoperte che faremo da qui in avanti lasceranno un’impronta profonda nella fisica” conclude.

Altri risultati, sulla base dei dati raccolti dalla rete di tre rivelatori, saranno annunciati nel prossimo futuro dalla collaborazione di LIGO-VIRGO: l’analisi dei dati è attualmente in corso e sarà presto completata.

www.infn.it

 

 

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