Ancora più efficiente il dissalatore Sorek grazie alla pietra lavica

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L’impianto di dissalazione Sorek a 10 miglia a sud di Tel Aviv, in Israele, è il più grande impianto al mondo funzionante per osmosi inversa (SWRO) essendo in grado di trattare circa 624.000 m3 di acqua di mare al giorno, sufficiente per garantire l’approvvigionamento idrico ad una popolazione di 1,5 milioni di persone.

Questo impianto, insieme ad altri già costruiti e altri ancora in costruzione, ha consentito ad Israele di superare la drammatica carenza di acqua dovuta ad una concomitanza di fattori, il più importante dei quali è la siccità che da molti anni colpisce le regioni del Medio Oriente (e non solo). Grazie ad una lungimirante politica di investimenti in questo settore, ora Israele dispone addirittura di un surplus d’acqua.

Tutto merito dei nuovi impianti funzionanti per osmosi inversa dove uno dei problemi più gravi, quello della pulizia delle membrane a micro pori è stato risolto anche grazie ad una tecnica naturale.

Le membrane rappresentano il “cuore” di un impianto di osmosi inversa con le molecole d’acqua che riescono a passare i pori e quelle di sale che, invece, vengono lasciate alle spalle. Purtroppo i microrganismi marini colonizzano rapidamente le membrane e bloccano i pori; per questo motivo l’acqua marina viene sottoposta a numerosi trattamenti, alcuni con particolari sostanze chimiche, difficili, poi, da eliminare.

Nell’impianto do Sorek l’uso di sostanze chimiche è stato drasticamente ridotto grazie all’impiego di pietra lavica porosa che cattura i microrganismi prima che questi raggiungano la membrana. A questa innovazione se ne aggiungono molte altre che hanno reso la dissalazione molto più efficiente, con Israele che attualmente ricava il 55 percento della sua acqua domestica da dissalazione.

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