Primi passi del reattore a fusione Wendelstein 7-X

 

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Dopo ben 19 anni, oltre un milione di ore di lavoro ed un costo di circa un miliardo di euro, il reattore nucleare a fusione Wendelstein 7-X  del Max-Planck-Institut für Plasmaphysik (IPP) ha finalmente iniziato a produrre plasma utilizzando l’idrogeno e raggiungendo una temperatura di 80 milioni di gradi; in precedenza il reattore aveva prodotto plasma utilizzando l’elio e raggiungendo una temperatura di un milione di gradi. In entrambi i casi il plasma è rimasto attivo per frazioni di secondo.

Entrato in funzione alla presenza della cancelliera Angela Merkel, il  Wendelstein 7-X ha lo scopo di valutare la stabilità del plasma generato ed i relativi sistemi di confinamento, plasma che è alla base di una eventuale successiva fusione nucleare.

Il Wendelstein 7-X è un reattore nucleare di tipo stellarator ultimato nel maggio 2014 a Greifswald in Pomerania; dalla fine della costruzione, lo stellarator è stato sottoposto a una serie di test che hanno verificato la corrispondenza del campo magnetico prodotto con quello desiderato (aspetto paricolarmente delicato per uno stellarator). Dopo il parere favorevole degli enti di controllo, ne è stata approvata l’accensione nel dicembre 2015.

Gli stellarator sono macchine costruite per studiare la produzione di plasma destinato a dimostrare la fattibilità della fusione termonucleare controllata utilizzando, a differenza dei tokamak, un campo magnetico che si adatta al plasma (cioè non forzando il plasma ad adattarsi al campo magnetico); ciò è ottenuto generando una corrente di plasma priva di campo magnetico proprio. In questo modo si ottiene automaticamente un plasma stabile, quindi operabile in stato stazionario. Il problema degli stellarator, nei confronti dei tokamak, è la geometria dei magneti, che non possono essere più modulari, ma, dovendo seguire l’evoluzione del plasma, sono differenti a seconda della posizione sulla periferia della macchina. In genere gli stellarator sono costituiti da un certo numero di moduli, ognuno dei quali ha diversi magneti ognuno di forma differente dall’altro.

Lo stellarator Wendelstein 7-X è composto da 70 magneti superconduttori organizzati su cinque moduli strutturali in grado di confinare il plasma riscaldato a più di 100 milioni di gradi centigradi, sette volte la temperatura nel nucleo solare.

Dopo questa prima fase di test è previsto uno stop per aggiornare il sistema e consentire operazioni più lunghe e a temperature più elevate.

www.ipp.mpg.de/

 

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