Le finestre intelligenti si comanderanno con un'app

Finestre
Il Politecnico di Milano ha brevettato una tecnologia innovativa per fabbricare finestre intelligenti che regolano l’illuminazione e il calore nelle abitazioni senza modificare il processo produttivo di vetri e infissi.  La regolazione dei parametri viene effettuata tramite un’app, grazie all’utilizzo di Arduino.
Nicola Levati, ricercatore del Politecnico di Milano, è l’autore del brevetto “Dispositivo interattivo per il controllo selettivo e dinamico della radiazione elettromagnetica”, che si basa su una coppia di filtri da abbinare alle superfici trasparenti che schermano passivamente e selettivamente la porzione di spettro solare desiderata. La superficie lascia passare le lunghezze d’onda che non vengono polarizzate, illuminando l’ambiente in maniera soddisfacente.
La luce solare attraversa le finestre facendo entrare sia la luce che il calore ed è utile filtrarne circa la metà per evitare fastidi ad esempio in estate, mentre in inverno il calore deve penetrare nelle abitazioni per scaldarne il più possibile per non dover ricorrere agli impianti di riscaldamento. Finora è stato sempre necessario impiegare tecnologie attive che richiedono un’alimentazione costante delle finestre costose e che penalizzano la trasparenza dei vetri.
Il brevetto del Politecnico di Milano si basa invece su due pellicole trasparenti che consistono in una speciale nano-struttura realizzata con procedimenti nano-litografici, che si montano nei doppi vetri durante l’assemblaggio, evitando di modificare il processo produttivo di vetri e infissi.
Le pellicole sono collegate a un sistema di controllo che si attiva con un tasto a sfioramento incluso nei fermavetro o tramite l’apposita un’app per smartphone che comunica mediante Bluetooth.
Il sistema di controllo è costituito da una speciale scheda Arduino Mini, alimentata con batterie stilo ricaricabili di durata semestrale. In tal modo si può decidere la quantità di luce che deve essere filtrata e la percentuale di riflessione del calore a seconda della stagione.
Inoltre c’è da considerare come la presenza delle pellicole non penalizzi la visione verso l’esterno in ogni periodo dell’anno, a fronte comunque di una tangibile riduzione del fabbisogno energetico per climatizzare o riscaldare l’ambiente. Poi le pellicole non essendo esposte alle intemperie hanno un ciclo di vita duraturo.
Fonte: Politecnico Milano

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