Dal passato al futuro: l’evoluzione dell’alternatore nelle auto moderne

L’articolo, pubblicato sul numero 281 di Elettronica In, esplora l’evoluzione della gestione dell’alternatore nelle automobili, evidenziando l’importanza dell’integrazione elettronica. Partendo dai primi alternatori, che funzionavano in modo autonomo, si analizza il passaggio a sistemi gestiti dall’ECU (Unità di Controllo Elettronico), grazie a tecnologie come il bus LIN. Questo progresso tecnologico ha portato vantaggi significativi, come una maggiore efficienza energetica, una durata prolungata della batteria e una riduzione dei consumi di carburante.

L’alternatore moderno, generalmente trifase, trasforma la corrente alternata in continua mediante un raddrizzatore a diodi, garantendo una tensione costante per il sistema elettrico e la ricarica della batteria. La gestione elettronica permette di ottimizzare la tensione in base alla richiesta energetica dell’impianto e allo stato della batteria, grazie a sensori avanzati come il “sensore batteria” e algoritmi di controllo integrati.

Tra i componenti chiave troviamo il regolatore multifunzionale, che monitora costantemente il carico e regola la corrente di eccitazione per mantenere un bilancio energetico ottimale. Un esempio di questa tecnologia è il controller L9918 di STMicroelectronics, che incorpora funzionalità di protezione termica, regolazione della tensione e comunicazione tramite bus LIN.

Infine, l’articolo sottolinea l’importanza della gestione fail-safe: in caso di guasti alla comunicazione LIN, l’alternatore può operare in autonomia, garantendo la continuità del servizio. Questo approccio è fondamentale anche nei veicoli mild hybrid, dove l’alternatore funge anche da starter e booster.

 

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