Digitale Terrestre: canali e programmi – Tips&Tricks

 

Nella televisione tradizionale (analogica) quando un canale non si riceveva, alla base potevano esserci problemi come un guasto in memoria o nella sintonia, ma anche la mancata trasmissione da parte dell’emittente. Oggi invece con il Digitale Terrestre se un canale non si vede e il televisore fornisce l’avviso “servizio non disponibile” o “nessun servizio” il problema può essere dovuto all’emittente, ma molto più facilmente alla mancata ricezione del segnale del relativo transponder.

 

 

Per spiegare ciò bisogna sapere che mentre nell’analogico ogni canale TV occupa un canale RF largo 7-8 MHz, nel DTT (Digitale Terrestre) a modulare la portante del singolo canale RF non è il videocomposito né l’audio analogico, bensì una stringa di dati che esprime in forma numerica i segnali televisivi di un certo numero di emittenti. Ne deriva che ogni singola “frequenza” delle bande TV veicola molti canali.

Il contenuto del segnale DTT, che occupa la banda di un normale programma TV analogico, si chiama Transport Stream (TS) o Multi Program Transport Stream (MPTS) quando contiene i dati di più servizi (i servizi sono i canali televisivi nel DTT, ossia i contenuti dell’emittente) anche se spesso viene chiamato impropriamente Multiplex o Transponder (con riferimento al ripetitore). Un MPTS contiene più programmi video, audio, informazioni relative ai programmi trasmessi come l’EPG e altri dati, ad esempio per servizi interattivi. I segnali audio e video vengono digitalizzati e codificati, quindi inviati ad un blocco chiamato TS MUX (Transport Stream MUltipleXer), che forma il flusso digitale, ossia il Transport Stream, da inviare al sistema che prepara i dati per la trasmissione.

Il Transport Stream (o anche MPEG-2 TS) è a sua volta composto da pacchetti dati, chiamati TS packet o semplicemente TS, che si ripetono ciclicamente a frequenza molto elevata, così da garantire un aggiornamento della visione e dell’audio adeguati alle esigenze dell’HDTV. Con questa tecnica, nello spazio di un canale RF corrispondente ad un canale della TV tradizionale si possono inserire fino a 6 canali TV e due radiofonici, ma anche fino ad 8 TV più 2 radiofonici: tutto dipende da quanto è possibile comprimere i dati, non a caso l’imminente DVB-T2 supporterà fino a 10 servizi per canale RF. Il canale radio su cui trasmette un’emittente è visualizzato dal televisore insieme ad altre informazioni premendo il tasti Info (o anche “i”); quindi se non si vede un’emittente (servizio) bisogna per prima cosa aprire la pagina Info e annotare il canale UHF o VHF e la frequenza corrispondente (vedi schermata in queste pagine) che corrisponde al relativo transponder o ripetitore DTT.

Fatto ciò si va a verificare se gli altri canali trasmessi sulla stessa frequenza si ricevono: in caso affermativo il problema è nel relativo servizio, quindi l’emittente non sta trasmettendo; in caso contrario il transponder non è in onda oppure c’è un guasto nella sintonia del TV o decoder, ma molto più probabilmente si tratta di un problema d’antenna: il centralino della casa non amplifica a sufficienza il relativo canale o l’antenna sul tetto si è spostata di qualche grado. Infatti siccome le antenne TV, specie quelle per UHF, sono direttive, basta poco ad attenuare un segnale in arrivo da lontano, abbastanza da non ricevere più le emittenti ospitate da un canale RF; questo vale tanto più nelle giornate in cui la propagazione delle onde radio è scarsa.

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