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Da sistemi per compensare le richieste di energia elettrica durante i picchi di consumo, i grandi impianti di accumulo realizzati con pacchi di batterie al litio stanno sempre di più contribuendo a contenere le conseguenze della discontinuità delle fonti rinnovabili.
Questa tendenza si fa sempre più significativa all’aumentare del numero e della potenza delle centrali eoliche e fotovoltaiche installate.
Utilizzando pacchi batterie di grande capacità realizzati con batterie al litio è dunque possibile, in prima battuta, stabilizzare il funzionamento della rete, compensando i picchi istantanei, ma anche garantire energia all’utenza nei periodi di bassa produzione dell’impianto (tipicamente la notte per un impianto FV). Nonostante i costi ancora molto alti, questa tendenza sembra la più gettonata con sempre più impianto fotovoltaici ed eolici che vengono dotati di sistemi di accumulo con batterie al litio.
Recentemente, ad esempio, la Southern California Edison (SCE) ha firmato sette contratti per un totale di 770 MW di potenza di picco. Tra questi, l’impianto più grande è quello di McCoy, un progetto da 230 MW / 920 MWh, collegato all’omonimo parco solare da 250 MW. In questo caso, ad esempio, la capacità accumulata potrebbe sostituire per 4 ore (magari di notte) l’intero impianto. Ma, si sa, di notte i consumi sono pari ad 1/3 per cui le 4 ore potrebbero diventare 12… In ogni caso c’è da considerare che il sistema di accumulo va anche ricaricato.
La California si conferma dunque come una delle regioni al mondo più sensibile ai cambiamenti climatici, dove l’incremento degli impianti rinnovabili va di pari passo con l’utilizzo dei sistemi di accumulo energetico, al momento per migliorare l’affidabilità e la sicurezza del sistema elettrico ma anche, in un futuro non troppo lontano, per eliminare completamente i generatori alimentati con fonti fossili.
