Altri 60 satelliti della costellazione Starlink in orbita

Il progetto di Elon Musk di una rete satellitare globale per Internet ad alta velocità sta prendendo forma, molto più velocemente di quanto previsto.

Il 12 novembre un razzo Falcon 9 di Space X, partito dalla base spaziale di Cape Canaveral ha messo in orbita bassa altri 60 satelliti della rete Starlink, portando il totale a 120. L’obiettivo è mettere in orbita 1.440 satelliti per avviare e mettere a punto il servizio.

Pur trattandosi ancora di satelliti sperimentali (senza connessione saatellite-satellite), la rete sta prendendo rapidamente forma. Il primo step di 1440 satelliti dovrebbe essere ultimato entro il 2020 garantendo una copertura totale, pur con alcune limitazioni. Il secondo step prevede di portare a 12.000 il numero di satelliti, mentre la terza fase – che dovrebbe concludersi entro 9 anni – prevede la messa in orbita di altri 30 mila satelliti portando il totale a 42 mila. Un numero impressionante che ha innescato numerose polemiche relative alla possibilità di collisioni tra satelliti, alla presenza di detriti sempre più numerosi e, soprattutto, all’eccessiva luminosità dovuta all’orbita bassa (circa 550 km) alla quale ruotano i satelliti. La scia dei primi 120 satelliti è infatti visibile anche ad occhio nudo.  

Elon Musk si è dichiarato consapevole dei problemi e ha dichiarato che Starlink metterà in atto tutte le risorse disponibili per mitigare questi effetti.

Anche in questo lancio il primo stadio del razzo Falcon 9 è stato recuperato. Da notare che questo è il quarto lancio per il booster.

www.spacex.com

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