Laser ENEA in azione per monitorare lo stato di salute del Mediterraneo

Monitorare lo stato di salute del Mediterraneo e contemporaneamente verificare l’accuratezza dei dati raccolti dal satellite dell’Agenzia Spaziale Europea “SENTINEL-3” su temperatura, colore e altezza della superficie del mare. Sono questi gli obiettivi della nuova campagna oceanografica del programma Ue di osservazione terrestre Copernicus, che si è avvalsa del supporto della nave del CNR “Minerva UNO”.

L’ENEA ha partecipato alla missione con un sistema laser compatto, che consiste in un lidar fluorosensore in grado di effettuare in tempo reale e a distanza il controllo dell’ecosistema marino anche di vaste aree. “Per tre settimane abbiamo analizzato il tratto di mare che va dallo Ionio al Canale di Sicilia e raccolto oltre 500 campioni per analizzare il contenuto di clorofilla nel mare”, spiega il ricercatore ENEA Federico Angelini del Laboratorio diagnostiche e metrologia del Centro Ricerche di Frascati. “Studiare lo sviluppo di vegetazione – prosegue il ricercatore – permette di individuare il cosiddetto fenomeno dell’eutrofizzazione, causato dall’arricchimento delle acque di materiali organici provenienti da scarichi agricoli, industriali e urbani che favoriscono lo sviluppo abnorme e la salita in superficie di alghe. Si tratta di un pericolo per l’ecosistema marino perché possono ostruire le branchie ai pesci, alterare l’equilibrio nella distribuzione dell’ossigeno, liberare sostanze tossiche e maleodoranti e colorare le acque con una forte riduzione di limpidezza e trasparenza”.

Il nostro laser  – aggiunge Francesco Colao, l’altro ricercatore ENEA coinvolto nella missione – permette di stimolare, in modo continuo durante la navigazione, la fluorescenza delle sostanze sospese e disciolte nelle acque marine senza manipolare il campione. Questo sensore è l’ultimo di una serie di prototipi già utilizzati in altre missioni nel Mediterraneo, in Artide e in Antartide ed è stato realizzato per il progetto RITMARE del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per contribuire alla qualità dell’ambiente marino, studiare gli impatti del cambiamento climatico e definire strategie di mitigazione per le aree costiere e marine”.

www.enea.it

 

 

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