E dieci! In orbita la quinta coppia di satelliti Galileo

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Sono partiti puntuali, otto minuti dopo le 23, ora italiana, Alba e Oriana, i satelliti numero 9 e 10 di Galileo, la costellazione europea per la localizzazione e la navigazione satellitare. L’incarico di portare in orbita la quinta coppia di satelliti è spettato a un vettore Soyuz partito dalla base Esa di Kourou, in Guyana francese.
Il rilascio è avvenuto come programmato 3 ore e 48 minuti dopo il decollo a un’altitudine di circa 23.500 km. Alba e Oriana sono gli ultimi due satelliti previsti dalla Full Operational Capability (FOC) deputati ad operare sul piano orbitale A, uno dei tre piani inclinati su cui saranno collocati i satelliti dalla costellazione che nella sua configurazione definitiva conterà 30 ‘esemplari’, 27 operativi e tre di riserva.
Entro la fine dell’anno è previsto il lancio dei prossimi due ‘fratelli’ della famiglia: il primo di essi sta ultimando la fase di test presso il Centro ESTEC dell’ESA a Noordwijk, mentre il secondo ha terminato le prove tecniche e nella seconda metà di ottobre sarà inviato a Kourou.
Nel 2016 le operazioni di dispiegamento subiranno un’accelerata: è prevista l’entrata in servizio di uno speciale vettore Ariane 5, appositamente configurato per Galileo, che raddoppierà da due a quattro il numero di satelliti inviabili a destinazione con un singolo liftoff.
Una volta in servizio, Galileo, non solo sarà il primo sistema di navigazione completamente ad uso civile in grado di indicarci la via più breve nelle strade di tutto il mondo, ma lo farà con un’accuratezza nel posizionamento mai raggiunta prima: inferiore ai 10 centimetri, di molto superiore a quella offerta dal Gps statunitense (che può variare da 1 a 10 metri), con cui Galileo sarà compatibile e interoperabile.
Ad agosto 2013 è iniziata la fase di sperimentazione del PRS (Public Regulated Service), un servizio di alta precisione pensato per fornire dati di posizionamento per lo sviluppo di applicazioni sensibili, destinato ad utenti espressamente autorizzati dai governi nazionali. Belgio, Francia, Italia e Regno Unito hanno recentemente eseguito i test di acquisizione indipendente. L’Italia, è l’unico paese ad aver sviluppato un proprio ricevitore, che ha confermato durante i test la fruibilità del segnale sulla base delle specifiche fornite da ESA.
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