Dopo la pizza, ecco la storia del medioevo

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Dopo la sortita di Flavio Briatore alla Bocconi di Milano che ha invitato gli studenti a procurarsi un lavoro normale e ad aprire una pizzeria anziché una startup (“Procuratevi un lavoro normale. Se fallisce una pizzeria almeno vi mangiate una pizza, se fallisce la startup non vi rimane neppure quello”), e che tanto scalpore ha prodotto, un altro personaggio (molto più di …peso, ad onor del vero) ha voluto dire la sua sul lavoro giovanile che latita nel nostro Paese.

Si tratta di Eric Schmidt – presidente di Google – che, durante un dibattito al quale partecipava anche il ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini, ha affermato che una delle cause di questa situazione è sicuramente la scarsa diffusione della cultura e abilità a livello digitale. “I posti di lavoro per i giovani italiani possono arrivare soltanto dal mondo digitale. Ad esempio, la digitalizzazione del turismo potrebbe generare fino all’1% di crescita del PIL. Il sistema educativo italiano non forma persone adatte al nuovo mondo, negli USA ed in moltissimi paesi del mondo l’informatica si insegna sin dalle scuole elementari”.

Facendo comprendere fin da subito – aggiungiamo noi – l’importanza delle infrastrutture digitali, prima fra tutte Internet, senza le quali non potremo mai competere con gli altri paesi né fare crescere l’economia e dare un lavoro a tutti. Negli anni ’60 del secolo scorso la realizzazione di un’infrastruttura quale l’Autostrada del Sole ha contribuito enormemente al boom economico di quel periodo. Probabilmente agli occhi di molti, specie dei politici nostrani, il fatto che alcune infrastrutture siano “immateriali” e “invisibili” non le rende così importanti.

Non a caso il ministro Franceschini ha ribattuto che “Ogni Paese ha la sua peculiarità, noi magari abbiamo giovani più competenti in storia medievale; in ogni Paese ci sono vocazioni, magari un ragazzo italiano sa meno di informatica ma più di storia medievale e nel mondo questo può essere apprezzato. Un ragazzo italiano ad esempio potrà andare negli USA a insegnare storia medievale e uno americano potrà venire qui a insegnare informatica” denotando di non aver capito nulla del problema: risposta insignificante se pronunciata dall’uomo della strada, ma molto grave in bocca ad un ministro dell’attuale governo.

Noi che invece nel digitale e nella tecnologia crediamo, continuiamo il nostro lavoro di divulgazione con un numero ricco di progetti, articoli e informazioni. Questo mese, in particolare, ci occupiamo di Red Pitaya, la scheda programmabile con la quale realizzare strumenti di misura dove la programmabilità delle funzioni rappresenta il valore aggiunto offerto, appunto, dal mondo “digitale”.

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