3Drag: per chi vuole provare stampe impegnative

Dopo aver pubblicato nella sezione Ready to print del sito una serie di modelli semplici, veloci e divertenti – come l’aeroplanino o la molla – vi proponiamo qualcosa di completamente diverso e anche impegnativo sia in termini di tempo, sia come quantità di PLA utilizzato.

Abbiamo selezionato fra le decine di migliaia di modelli disponibili in rete quattro situazioni che, per vari motivi, hanno attirato la nostra attenzione.

Il primo modello è una bomba a mano di tipo ananas convertita in contenitore per quello che volete: dai pallini per soft air alle caramelle. La particolarità del modello è che si compone di quattro parti separate da ricomporre in un tappo a vite – 3 parti – e nel corpo della granata. Questo modello ha un “difetto” progettuale sul corpo:  con i normali parametri di stampa si ottiene con l’ugello da 0,5 mm, alla fine del primo segmento, qualche layer troppo sottile e tutta la parte superiore risulta quindi poco solidale con quella inferiore e anche ad occhio si nota che manca materiale. La soluzione al problema è l’uso della funzione avanzata di slicer che permette di modificare il diametro di default di estrusione. L’abbiamo impostato a 0,4 mm e questo è bastato ad avere quei layer meglio definiti e riempiti, con una struttura che congiunge in modo ben più stabile e robusto le due parti in questione.

Usare un diametro di estrusione minore ha determinato anche una migliore risoluzione dell’intero modello e infatti quando la stampa sarà ultimata noterete che tutto l’insieme è più preciso e definito rispetto alle “solite stampe”. Il tempo richiesto deriva dal fatto che questo modello richiede il tracciamento di molto più filo, anche in virtù degli strati sottili.

Il secondo modello che vi proponiamo come novità è una decorazione natalizia “giroscopica”, ovvero composta da 5 elementi collegati fra loro da perni e in grado di ruotare. Si tratta di una stampa sottile, ma grande quasi quanto l’intero piano di stampa. Un modo anche per verificare che sia tutto regolato correttamente e che non ci siano deformazioni della vetronite.

Per avere la definizione migliore dei perni e del disegno del fiocco di neve centrale abbiamo anche qui tenuto un ugello virtuale a 0,4 ed il risultato è un oggetto ancora una volta compatto e ben definito. Abbiate pazienza durante la stampa e soprattutto valutate lo stato della vetronite: è abbastanza porosa per tenere bene il PLA ancorato? Se non ne siete sicuri potete usare un batuffolo imbevuto con Vinavil diluito: passatelo sul piatto di stampa per bagnarlo uniformemente, quindi lasciate asciugare (un po’ di phon?). La stampa sarà ben salda sul piano di stampa. Fate molta attenzione quando staccherete il risultato: i perni sono potenzialmente critici e potrebbero spezzarsi se sollevate troppo un pezzo rispetto all’altro. Con il taglierino cercate quindi di staccare tutti i vari elementi prima di sollevarli dal piano di stampa. Con cautela spostate fra loro le parti fino a liberare i vari perni nelle cavità, quindi iniziate a ruotare le parti delicatamente. Quando avrete sbloccato gli elementi, potrete divertirvi a posizionare la decorazione come preferite.

Il terzo modello è un vaso molto particolare, disegnato da Virtox per una gara di modellazione indetta dal sito GrabCAD. Il risultato, poi trasformato in altri modelli simili attualmente in vendita su shapeways, è uno dei simboli della stampa 3D. Secondo noi è molto bello e anche se si tratta di una stampa impegnativa, può meritare il tempo e il materiale richiesti. Rispetto al modello originale, pensato per la stampa su macchine professionali, la versione che vi proponiamo è deformata sugli assi Z e Y per essere più facile da stampare – senza supporti – anche su 3Drag. Potrebbe essere necessario rifinire la parte inferiore, molto curva, come potrebbe essere necessario rallentare la velocità di stampa quando si arriva al collo del vaso con i sei sottili bracci che si distaccano dal corpo. Se notate che uno o più bracci tendono a perdere di consistenza, rallentate e/o alterate la temperatura del PLA. L’attenzione da dedicare a questa fase della stampa sarà ripagata da un gran bell’oggetto.

L’ultimo modello di questa tornata è ancora una stampa impegnativa, ma questa volta non abbiamo usato parametri speciali nello slicing. Si tratta solo di un oggetto molto grande e quindi lungo da stampare. Geniale la scelta dell’autore di appoggiare il tutto su un lato del tetto, evitando così i supporti e permettendo al modello di avere una buona base di appoggio, indispensabile per tenere il tutto affrancato al piano di stampa per le 12 ore richieste dal modello. Ma di cosa si tratta?
L’autore la definisce una “Led House”, ovvero una casetta da illuminare con un bel led di potenza messo al pian terreno, così da creare una serie di finestrelle sulle pareti circostanti. Ideale come luce notturna per la camera dei bambini o come lampada “di design” per un salotto un po’ hi-tech.

Per questa stampa, a parte l’uso della ventola, non ci sono altri accorgimenti.
Tutti i file di questi modelli e le impostazioni di stampa per la nostra 3Drag sono disponibili nella sezione “Ready to Print” del nostro sito http://3dprint.elettronicain.it

1 Commento

  1. Sono in possesso della 3DRAG/K, montata in modo perfetto. Purtroppo l'estrusione non funziona ovvero il movimento del perno zigrinato che serve per far avanzare il filo di plastica, man mano che procede nella stampa consuma il filo e dopo un po' lo piega ed esce dalla sua posizione. Il continuo avanti ed indietro accentua ciò. Senz'altro è colpa mia ma ho seguito anche a software i parametri. Dall'estrusore, secondo me esce un filo di plastica molto sottile e non sempre, con conseguente uscita di volume di materiale molto inferiore a quello necessario. Perché? Qualcuno mi sa risolvere il problema? E' sbagliato l'estrusore? E' vero che deve essere di 0,5 mm? Il mio mi sembra il foro più piccolo. Grazie

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