Eni Award 2011, premiati i vincitori

Si è svolta nel Salone delle Feste del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la cerimonia di premiazione degli Eni Award 2011.  Il premio, istituito nel 2007, è divenuto nel corso degli anni un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente. Eni Award ha lo scopo di sviluppare un migliore utilizzo delle fonti energetiche e valorizzare le nuove generazioni di ricercatori, a testimonianza dell’importanza critica assegnata da Eni alla ricerca scientifica e ai temi della sostenibilità. La Commissione Scientifica del Premio è composta da 24 membri tra cui i due Premi Nobel Harold Kroto e Robert Richardson, rettori di università, ricercatori e scienziati, espressione dei più importanti centri di studio e ricerca a livello mondiale.

Nelle edizioni che si sono succedute sono stati premiati ricercatori provenienti da 11 paesi: Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Norvegia, Spagna, Svizzera e Stati Uniti d’America. Tra di essi si annoverano tre Premi Nobel. Sono stati migliaia i ricercatori coinvolti a livello mondiale che negli anni hanno presentato le proprie ricerche e altrettante le numerose personalità che le hanno garantite o hanno fatto parte delle varie commissioni di valutazione.

I premiati di questa edizione si sono distinti per le loro ricerche nel campo delle nuove frontiere degli idrocarburi, delle energie rinnovabili e non convenzionali, della protezione dell’ambiente e nel debutto nella ricerca.
Il Premio Nuove frontiere degli idrocarburi è stato consegnato ex aequo a Gabor A. Somorjai, Professore di chimica all’Università di California Berkeley e a Martin Landrø, Professore di geofisica applicata presso la Norwegian University of Science and Technology (NTNU) di Trondheim. Somorjai è stato premiato per le sue ricerche di carattere fondamentale sulla catalisi omogenea ed eterogenea e, in particolare, per la messa punto di nuovi catalizzatori utilizzati nei processi di cracking petrolifero, tecnologia chiave per garantire la resa e la qualità dei carburanti. Landrø ha ricevuto l’Eni Award per lo sviluppo e l’applicazione dell’analisi sismica 4D, una tecnica che consente di determinare le modifiche cui sono soggetti nel tempo i giacimenti di petrolio e gas e quindi di gestirne lo sviluppo produttivo in modo da incrementare significativamente il fattore di recupero degli idrocarburi. Con il suo lavoro Martin Landrø ha contribuito in modo determinante allo sviluppo di numerosi  progetti condotti in aree produttive del Mare del Nord.

Il Premio Energie rinnovabili e non convenzionali è stato ritirato da Gregory Stephanopoulos – Dow Professor di Ingegneria chimica e Biotecnologia presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) – per le sue ricerche pionieristiche nel settore emergente dell’Ingegneria metabolica volte a modificare la struttura genica di particolari  batteri allo scopo di renderli più efficienti nella trasformazione di materie prime rinnovabili in idrocarburi. Una tematica di ricerca di grande interesse in quanto orientata alla produzione di biocarburanti di seconda generazione, non in competizione con il settore alimentare.

Jean-Marie Tarascon, Professore e Direttore dell’Istituto di chimica dell’Université de Picardie Jules Verne, ha ricevuto il Premio “Protezione dell’ambiente” per le attività svolte nel settore delle batterie elettriche a ioni di litio, attraverso dispositivi più sicuri, a basso costo e a ridotto impatto ambientale, che fruiscono di nuovi tipi di elettrodi, opportunamente progettati, basati anche su materiali organici. La disponibilità di batterie di alte prestazioni e di costo contenuto rappresenta un fattore determinante per una larga diffusione dei veicoli elettrici nel sistema della mobilità, con importanti benefici di carattere ambientale.

I due Premi Debutto nella ricerca, riservati a ricercatori under 30 sono stati assegnati a Simone Gamba , Dipartimento di Chimica “G.Natta” del Politecnico di Milano, e a Fabrizio Frontalini, ricercatore dell’Università di Urbino. Gamba ha sviluppato durante il suo PhD un’interessante ricerca sull’interpretazione e modellazione del processo di hydrocracking degli idrocarburi, mentre Frontalini ha contribuito alla ricerca sulla specie marina benthic foraminifera come bio-indicatore di tracce di contaminanti in ambiente marino. Lo studio è stato inoltre applicato ad ambienti lagunari contaminati da rifiuti industriali contenenti metalli come microelementi.

Nella stessa occasione sono stati conferiti i Premi annuali per l’Innovazione di Eni, riservati a tre team di ricerca che si sono particolarmente distinti per la qualità e il livello di innovazione delle loro attività. Quest’anno i riconoscimenti sono stati attribuiti ai risultati della ricerca nel campo delle tecniche avanzate di prospezione degli idrocarburi, della formulazione di carburanti di alto pregio ambientale (il gasolio “formula Milano”) e della trasformazione e valorizzazione di rifiuti organici come materia prima per la produzione di biocarburanti di seconda generazione.

Tutti i premiati si ritroveranno venerdì 10 al Castello del Valentino di Torino per un talk show per spiegare le loro ricerche, rendendo la scienza a portata di tutti.
Eni Award non si concluderà a Torino. Dopo il talk show, infatti, si cominceràall’edizione del 2012 per la quale già domani saranno pubblicati i nuovi bandi.
www.eni.com

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