La US Navy sperimenta con successo un cannone laser da 150 kW

 

In un comunicato ufficiale la US Navy rende noto di aver sperimentato con successo nel Pacifico una nuova generazione d’arma, un fascio laser ad elevata energia, per distruggere un drone – lanciato dalla stessa nave USS Portland in navigazione nel Pacifico.

I video e le immagini rilasciati dalla marina americana mostrano un raggio proveniente dalla nave che colpisce e distrugge ll drone.

La potenza del cannone laser non è stata resa nota, ma un rapporto del 2018 dell’International Institute for Strategic Studies ha affermato che il prossimo esperimento di questo tipo sarebbe stato realizzato con un laser allo stato solido della potenza di 150 kW.

Questo non è infatti il primo esperimento del genere: in passato la marina americana ha compiuto altri esperimenti con armi laser (LaWS) da 30 kW imbarcate sulla USS Ponce e recentemente è stato installato sulla USS Dewey il primo Optical Dazzling Interdictor, Navy (ODIN), un sistema di armi laser che consente a una nave di contrastare i sistemi aerei senza pilota.

Questo tipo d’arma consente un costo del singolo colpo particolarmente economico, di circa 1 dollaro, mille volte in meno di un proiettile tradizionale e centomila volte in meno di un missile anti-nave o anti-aereo; inoltre il munizionamento è praticamente illimitato e la velocità di esecuzione consente un grande volume di fuoco.

Con questa nuova capacità avanzata, stiamo ridefinendo la guerra in mare“, ha dichiarato il capitano Karrey Sanders, comandante della USS Portland, in una nota.

La speranza è quella di poter sviluppare cannoni laser in grado di distruggere missili a lungo raggio a metà volo – essenzialmente neutralizzando i mezzi di attacco più avanzati attualmente disponibili per qualsiasi potenziale nemico.

Effettuando test avanzati in mare contro veicoli aerei senza pilota e piccole imbarcazioni, otterremo preziose informazioni sulle capacità del sistema d’arma laser” ha concluso il capitano Sanders.

Questo il video diffuso dalla marina americana:

www.navy.mil

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