Parlare al telefono con un americano senza conoscere l’inglese? Nulla di più semplice!

 

Se poi vogliamo parlare con un francese o un tedesco la cosa diventa un gioco da ragazzi. È quanto promette, tra le altre cose, il nuovo SoC Snapdragon 865, il top di gamma di Qualcomm.

Presentato durante il recente Tech Summit di Qualcomm alle Hawaii, è il prodotto top di gamma destinato agli Smartphone premium che verranno commercializzati nella primavera del 2020.

In questi giorni, sul web e sulla carta stampata, si sono succedute le presentazioni di questo nuovo prodotto che hanno sottolineato, come era giusto, le nuove performance raggiunte e le nuove funzionalità. Che vanno dalla velocità di picco di 7,5 Gbis/sec, alla capacità di girare filmati in 8K o a 960 fps, di scattare foto da 200 Mpixel, di ricevere tutte le costellazioni GNSS con la precisione di una decina di centimetri o di disporre di una capacità di elaborazione di 15 TOPS.

Tutte performance che rientrano nelle aspettative di un utente che semplicemente cambia telefono. Se prima quel film lo potevamo scaricare in 5 minuti, col nuovo smartphone ci aspettiamo di scaricarlo in 30 secondi, se il modello vecchio ci consentiva di girare film in HD, con la nuova versione pretendiamo come minimo un 4K, se la precisione del localizzatore prima era di 5-10 metri, adesso vogliamo che sia sotto il metro.

E così in effetti è, tutte le performance sono migliorate ma nulla cambierà nella nostra vita, saremo solo un po’ più smart e più speedy.

Quello che farà la differenza sarà un’altra cosa: la possibilità di parlare al telefono con un interlocutore utilizzando la propria lingua. Tra le caratteristiche del nuovo SoC (e degli smartphone che lo utilizzeranno) vi è infatti la capacità di tradurre e trascrivere in tempo reale quanto detto dal nostro interlocutore nonché di pronunciare, nella nostra lingua, le frasi tradotte. Ovviamente la stessa cosa accadrà in senso opposto.

E tutto ciò in tempo reale, e non solo. Il software, precisamente il pacchetto Audio Style Transfer, cercherà di simulare la nostra voce (cadenza, tonalità, ecc.) nella lingua tradotta.

Tutto merito dei potenti algoritmi implementati e delle funzionalità di intelligenza artificiale supportate da un hardware con un’elevata capacità computazionale.

Potremo, dunque, parlare al telefono col nostro fornitore cinese o con il cliente russo o americano ciascuno nella propria lingua. E se Qualcomm – n. 1 al mondo in questo settore – ha finalmente introdotto questa funzionalità significa che il risultato è garantito.

È sicuramente questa la vera innovazione che tra qualche mese cambierà le nostre vite: siamo impazienti di provarla!

 

 

 

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