Gestire le ricadute del 5G

Il 5G è alle porte. Dopo la definizione degli standard, è iniziata la corsa di operatori e costruttori di terminali per dare vita alle prime reti commerciali che dovrebbero diventare operative entro la metà del 2019, mentre alcune reti sperimentali lo saranno già entro la fine di quest’anno. 

Per le sue caratteristiche di velocità, latenza e banda, la tecnologia 5G sarà in grado di abilitare la nascita di una nuova generazione di applicazioni che avranno una ricaduta socio-economica di grande impatto, principalmente in cinque ambiti: salute, smart home/smart city, automotive, intrattenimento e industria.

Completare la rete mobile 5G in tutti i 28 Stati della Ue entro il 2020 costerà all’incirca 56 miliardi di euro, ma i benefici che ne deriveranno, sia in termini economici che occupazionali, saranno notevoli: il 5G dovrebbe infatti creare 2,3 milioni di posti di lavoro e contribuire a generare un beneficio annuo di 113,1 miliardi di euro, con ricadute sull’economia per 141 miliardi.
Questo è quello che prospetta uno studio condotto dalla Commissione Europea con l’obiettivo di identificare e quantificare benefici, impatti e requisiti tecnici del 5G, e supportare così la pianificazione strategica per l’introduzione della tecnologia in tutta Europa.

Secondo IDC, addirittura, a livello mondiale i servizi di mobility collegati al 5G rappresenteranno quasi il 60% della spesa nel periodo 2016-2021, con un valore che supererà i 1.000 miliardi di dollari nel 2021, grazie soprattutto agli investimenti delle aziende di telecomunicazioni.

Insomma, tutti a tessere le lodi dei benefici e delle ricadute positive di questa tecnologia. È fuor di dubbio che il 5G porterà, in generale, a un miglioramento delle condizioni di vita ma, come tutti i grandi cambiamenti, sarà sicuramente accompagnato da aspetti negativi che ad oggi non siamo in grado di valutare. E qui non ci riferiamo alla maggior quantità di radiazioni che inevitabilmente saranno presenti nell’ambiente, bensì all’impatto sulla società e sui singoli individui.

Per spiegarci meglio: quando si affermò Airbnb, le nuove opportunità di viaggiare e soggiornare in un modo più “smart” furono positivamente accolte da tutti. A distanza di anni, tuttavia, per effetto di Airbnb i centri storici delle grandi città d’arte si sono svuotati, perdendo l’originale tessuto sociale, per diventare degli immensi quartieri dormitorio a beneficio dei clienti di questa società. Un effetto devastante che le Amministrazioni cittadine stanno ora cercando di contrastare.

Nel caso del 5G, in ambito salute e benessere, ad esempio, prima o poi, saremo tutti muniti di dispositivi, connessi, in grado di misurare i parametri vitali: il tutto al fine di migliorare la qualità dell’assistenza medica e rendere più veloci le operazioni di soccorso. Tutto utile e corretto. Ma come cambierà la nostra vita, il nostro modo di relazionarci, la consapevolezza di noi stessi quando indosseremo questi dispositivi? E chi avrà accesso ai nostri dati? E come li utilizzerà? 

Bisogna essere consapevoli che tutte le grandi innovazioni tecnologiche presentano un aspetto negativo che bisogna essere pronti a gestire correttamente, se non vogliamo che gli svantaggi superino i benefici.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Main Menu