Doppio successo per SpaceX: Falcon 9 mette in orbita la navicella Dragon e rientra a terra

Il Complex 39A del Kennedy Space Center è stato testimone di un altro storico evento spaziale dopo le missioni lunari statunitensi del secolo scorso e i lanci degli Space Shuttle: per la prima volta ha infatti ospitato il lancio di un vettore di una società privata, il Falcon 9 di Space X, con la messa in orbita della navetta Dragon senza equipaggio a bordo ma con un carico di rifornimenti per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Lancio perfettamente riuscito così come il rientro del primo stadio del razzo vettore, nella Landing Zone 1, l’area vicina a Cape Canaveral, in Florida, 8 minuti dopo il liftoff. La missione, denominata CRS-10, era stata commissionata dalla NASA per portare sulla ISS 5.000 libre di rifornimenti e nuovi strumenti tra i quali lo Stratospheric Aerosol and Gas Experiment (SAGE) III per lo studio dell’ozono e di altri gas e aerosol nell’atmosfera.

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A parte i rifornimenti, la missione doveva testare la funzionalità della navicella Dragon che in futuro verrà utilizzata per l’invio (e il rientro) degli astronauti sulla ISS (attualmente gli USA non dispongono di un sistema in grado di inviare astronauti nello spazio, compito affidato alle navicelle russe Soyuz) nonché per le future missioni su Marte, così come per perfezionare le procedure di rientro del primo stadio del vettore Falcon 9 con i suoi preziosi motori Merlin. Ed anche questa fase della missione è stata coronata da successo con il rientro, per la prima volta, di giorno e sul suolo (anziché su una piattaforma marina) del vettore. Una procedura che ormai sta diventando di routine, garantendo un taglio sui costi di lancio di non poco conto.

Il liftoff è avvenuto alle 14:39 UTC dopo il rinvio della missione di 24 ore a causa di un problema tecnico.

Questo lancio segue quello avvenuto con successo il 14 gennaio col quale erano stati messi in orbita contemporaneamente 10 satelliti della rete Iridium e sembra cancellare tutte le preoccupazioni sorte a seguito dell’incidente dello scorso settembre, quando un Falcon 9 era esploso durante il conto alla rovescia.

Un incidente che aveva costretto SpaceX a posticipare di due anni (al 2020) la prima missione unmanned con obiettivo Marte, in previsione di uno sbarco umano sul pianeta rosso alcuni anni più tardi.

www.nasa.gov

 

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