Fallita la messa in orbita dei satelliti 5 e 6 della costellazione Galileo

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Nonostante il lancio avvenuto regolarmente, i satelliti 5 e 6 del programma Galileo sono stati messi in orbita ad un’altezza più bassa di quella prevista. Lo ha annunciato Arianespace che ha anche nominato una Commissione di inchiesta indipendente sull’accaduto.

I satelliti numero 5 e 6 della costellazione Galileo sono stati lanciati con un vettore Soyuz dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana francese alle 12:27 GMT (14:27 CEST, 09:27 ora locale) del 22 agosto.
Il lift-off è avvenuto regolarmente in tutte le sue fasi, con l’obiettivo di portare Doresa e Milena (questi i nomi dei due satelliti) nella loro orbita target a 29600 km dalla terra 3 ore e 47 minuti dopo il decollo.

Subito dopo le prime verifiche è risultato che i due satelliti si sono posizionati su un’orbita leggeremente più bassa rispetto a quella prevista con lievi imprecisioni anche nei valori di inclinazione ed eccentricità. Tutti i team tecnici coinvolti nel programma, sia a livello di agenzie che a livello industriale, si sono immediatamente allertati per monitorare la situazione.  Doresa e Milena sono comunque stati regolarmente acquisiti dai sistemi di controllo di ESOC, l’Operations Centre dell’ESA a Darmstadt, in Germania.

I due satelliti lanciati il 22 agosto sono i primi due della serie che raggiungerà la piena capacità operativa iniziale (Full Operational Capability-1 – FOC-1) per il 2015 e quella finale (FOC-2) entro la fine del decennio. Sono stati costruiti dalla tedesca OHB System, con sede a Brema. Un nuovo lancio di una coppia di satelliti simili è previsto già nelle prossime settimane.

La rete di Galileo dovrà essere formata, una volta completata, da 30 satelliti: ne saranno sufficienti 24 per rendere pienamente operativa la rete di navigazione europea. L’ESA (Agenzia Spaziale Europea), assieme all’Unione Europea, guida il programma che coinvolge 28 nazioni.

Ad agosto 2013 è iniziata la fase di sperimentazione del PRS (Public Regulated Service), un servizio di alta precisione pensato per fornire dati di  posizionamento per lo sviluppo di applicazioni sensibili a utenti espressamente autorizzati dai governi nazionali. Belgio, Francia, Italia e Regno Unito hanno recentemente eseguito i test di acquisizione. L’Italia, è l’unico paese ad aver sviluppato un proprio ricevitore, che ha confermato durante i test la fruibilità del segnale sulla base delle specifiche fornite da ESA.

www.esa.int

 

 

 

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