Arduino Day, dieci anni di creatività e innovazione

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Chi l’avrebbe mai immaginato che attorno ad una piccola scheda elettronica a microcontrollore – pochi componenti e un processore assolutamente normale – si sarebbero potute raccogliere decine di migliaia di persone per festeggiare un anniversario, i dieci anni di esistenza, appunto, di quella scheda?

Eppure è proprio ciò che accadrà il 29 marzo 2014 in oltre 230 località di mezzo mondo dove – presso hackerspace, FabLab, laboratori, scuole e aziende – si riuniranno migliaia di persone per celebrare i primi 10 anni di Arduino, la board che ha consentito anche ai non addetti ai lavori di sfruttare la tecnologia elettronica senza bisogno di intermediazioni, dando la possibilità a chiunque di realizzare le proprie idee e le proprie intuizioni in maniera autonoma, innescando così un processo creativo che ha portato alla nascita di progetti innovativi, dai droni alle stampanti 3D. Ma limitare il valore di Arduino alla semplificazione di un sistema di programmazione è sicuramente riduttivo.

Arduino è molto di più.

Questa piccola scheda racchiude infatti valori più profondi che derivano dal fatto di essere completamente open source, sia nel software che nell’hardware. Un nuovo modo di condividere la conoscenza privo di barriere, che ha messo in moto, grazie anche alla Rete, un rapporto collaborativo tra utenti e che ha dato vita a comunità che si ritrovano a lavorare insieme non solo attorno a progetti tecnologici, ma anche ad iniziative di tipo scientifico, sociale e didattico. E dando nuovo vigore e nuovi strumenti a quelle persone che oggi vengono definiti makers e che altro non sono che gli antichi appassionati di autocostruzione e di fai-da-te tecnologico dalle cui fila sono emersi personaggi come Steve Jobs o anche, tornando un po’ più indietro negli anni, come il nostro Guglielmo Marconi.

Il progetto Arduino ha anche avuto il merito di stimolare la nascita di altre iniziative di semplificazione tecnologica, prima fra tutte quella portata avanti dalla Fondazione Raspberry Pi che ha cercato di rendere accessibile ad un pubblico molto più vasto il sistema operativo Linux, con una scheda embedded che realizza un vero e proprio PC a bassissimo costo. La possibilità di avvicinare ai rudimenti della programmazione anche gli studenti più giovani, addirittura gli scolari delle elementari, fa di Arduino un potente strumento anche nel campo della didattica.

Purtroppo nel nostro paese i tempi del sistema scolastico non sono quelli che dovrebbero essere e, tranne poche eccezioni, l’introduzione di Arduino nelle scuole, anche negli ITIS e nei licei scientifici, è ancora lontana. Un vero peccato perché la carica innovativa di questa scheda potrebbe rappresentare una grande e positiva novità per la scuola italiana.

In ogni caso, auguri Arduino!

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