Alphasat porta in orbita anche sperimentazioni italiane

È stato lanciato con successo il satellite europeo Alphasat, il più grande e potente satellite Europeo di telecomunicazioni che permetterà all’Europa di raggiungere un importante traguardo tecnologico. La partenza è avvenuta dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana Francese, grazie al lanciatore Ariane 5 ECA. Alphasat rappresenta una avanzata risposta europea alla crescente richiesta di servizi di telecomunicazioni.
Il satellite, che verrà posto in orbita geostazionaria alla longitudine di 25° Est, nasce da una collaborazione tra l’ESA, che ha sviluppato una struttura di grandi dimensioni per telecomunicazioni, denominata “Alphabus“, e l’operatore commerciale INMARSAT.

In tutto sono quattro i payload tecnologici imbarcati sul satellite che affiancano il payload principale di INMARSAT, destinato a comunicazioni commerciali per servizi globali “mobili” in banda L. I quattro payload TDP (Technology Demonstration Payload) hanno lo scopo di validare in volo alcune tecnologie realizzate da ESA in collaborazione con gli stati membri.
Alphasat

Uno dei quattro TDP imbarcati sul satellite Alphasat è stato proposto dall’Agenzia Spaziale Italiana ed è stato sviluppato nell’ambito del finanziamento italiano al programma ESA ARTES 8 e realizzato da un consorzio industriale italiano sulla base di requisiti forniti da ricercatori italiani.

Si tratta di un payload dimostrativo destinato a studiare e a validare le potenzialità delle iper frequenze per le future applicazioni di telecomunicazioni spaziali. Il nome tecnico è TDP5, ma l’Agenzia Spaziale Italiana, in accordo con l’Agenzia Spaziale Europea, ha deciso di chiamarlo ‘Aldo Paraboni Payload, in memoria del professore del Politecnico di Milano, che, fin dai tempi del primo satellite italiano Sirio, è stato un riferimento per la comunità scientifica internazionale nel campo della propagazione delle onde radio in collegamenti satellitari.

Il programma Alphasat è un eccellente esempio di Partecipazione e collaborazione tra il Pubblico e il Privato per realizzare importanti sistemi satellitari nelle Telecomunicazioni”, ha dichiarato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese. “È anche la conferma di quanto per l’Italia sia interessante e importante poter procedere verso telecomunicazioni all’avanguardia, sicure e veloci, sempre al passo con le richieste di mercato”.

Il payload “Aldo Paraboni”, rappresenta il “segmento spazio” di un programma dell’Agenzia Spaziale Italiana dedicato alla sperimentazione e validazione delle frequenze in banda Ka/Q/V (20-30, 40-50 GHz) per l’uso nel campo delle telecomunicazioni satellitari.

È composto di due distinte sezioni: una basata su due beacon pan-europei in banda Q e Ka, per gli esperimenti di propagazione (coordinati dal Politecnico di Milano) cui parteciperanno diverse unità di ricerca europee, e una seconda, che prevede due fasci in banda Q/V, per gli esperimenti di comunicazioni (coordinati dall’Università Tor Vergata di Roma) che saranno puntati sulla stazione di Tito e, alternativamente, su quelle di Spino d’Adda e Graz in Austria.

Con il programma in banda Q/V, l’Italia mantiene la sua leadership nel campo delle telecomunicazioni spaziali, realizzando per la prima volta, in ambito civile, esperimenti a frequenze così elevate e con una articolata architettura di stazioni di terra.

Guarda il video del lancio del satellite Alphasat:

[youtube DGjs3HGupB8]

 

www.asi.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Main Menu