L’importanza di stampare fischietti

fischietti

 

Nel numero in edicola di Elettronica In torniamo a trattare il tema della stampa 3D in modo diffuso e approfondito. Oltre 30 pagine di informazioni, opinioni, trucchi e anche un nuovo progetto hardware: uno speciale che abbiamo voluto creare per ridare slancio al tema in un momento in cui le certezze sono poche, ma il desiderio di andare avanti è tanto.

Sul fronte della stampa 3D c’è un crescendo di notizie sempre più interessanti e che vanno dalla ricerca medica a quella militare, passando per l’alimentazione e – molto più prosaicamente – la diffusione delle stampanti di fascia entry level. Sono sempre più numerosi gli esperti che sentenziano un futuro pieno di sorprese “stampate in 3D”, precisando che non in tutte le case si troverà una stampante 3D, ma che sicuramente ciascuno possiederà qualcosa di stampato in 3D.

Secondo noi, le tecnologie di digital fabrication diventeranno pervasive e nuovi elettrodomestici potranno assolvere al loro compito realizzando qualcosa “al volo” e senza che l’utente ne abbia particolare coscienza.

Il tema degli alimenti “stampati in 3D” potrebbe essere un esempio di sbocco domestico o comunque nella quotidianità della tecnologia. La vera domanda diventa dunque “quando” e non più “se” succederà. Nel frattempo c’è un modo molto pratico per contribuire a questi sviluppi: entrare personalmente nel “club” e iniziare a stampare il proprio, primo fischietto.

Può sembrare banale, ma più la tecnologia viene compresa e diffusa, per scopi anche semplici e banali, più ci saranno cervelli che messi di fronte alle basi della stampa 3D sapranno elaborare nuove soluzioni tecnologiche e nuove applicazioni.

L’accelerazione che RepRap ha saputo dare a questo segmento ha di fatto permesso di passare da una soluzione tecnologica di nicchia e per pochi a un fenomeno che quotidianamente raggiunge nuovi traguardi. Costruire qualcosa permette di imparare come funziona e quando si impara, si fa propria la conoscenza alla base di quanto si è fatto; potrebbe non succedere nulla, oppure potrebbe scattare quella molla che ha permesso a persone come Josef Prusa o Alessandro Ranellucci di dire “si può far meglio”… e lo hanno fatto.

In tutto questo c’è lo spirito di Open source e Open Hardware: uno spirito che dimostra il valore della comunicazione e della globalizzazione della conoscenza.
Il tutto iniziando a stampare un fischietto e chiedendosi come quel fischietto può entrare nella nostra attività o realizzare le nostre aspirazioni.

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