Salinità degli oceani? Sotto controllo con Aquarius/SAC-D

Misurare la salinità degli oceani per comprendere i legami tra la circolazione oceanica, il ciclo globale dell’acqua e il clima.  È questo l’obiettivo primario della missione Aquarius/SAC-D il cui lancio è avenuto con successo dalla base di Vandenberg, in California, a bordo del vettore Delta II.
Frutto di una cooperazione tra l’Agenzia Spaziale Argentina (CONAE), il Goddard Space Flight Center (GPFC) e il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, il satellite, dal peso di circa 1600 kg, sarà posto su un’orbita eliosincrona a una quota di 657 km.
Il payload principale della missione è lo strumento Aquarius. Composto da un radiometro e uno scatterometro in banda L2 realizzati dal  JPL della NASA, Aquarius avrà il compito di misurare la salinità superficiale degli oceani e l’umidità del suolo.
A bordo della sonda vi sono poi numerosi altri strumenti dedicati allo studio del clima e più in generale del pianeta, alcuni realizzati dall’Agenzia Spaziale Argentina, quali: il radiometro MW, dedicato allo studio delle precipitazioni, la camera all’infrarosso NIRST per i fenomeni vulcanici e gli incendi, e la Camera pancromatica ad Alta Sensibilità, in sigla HSC, pensata per l’osservazione dei fulmini e l’inquinamento luminoso delle città.L’Agenzia Spaziale Francese (CNES) è presente con lo strumento CARMEN che si studierà gli effetti della radiazione cosmica, la distribuzione di micro-particelle e i detriti spaziali.
L’Italia partecipa alla missione con ROSA (Radio Occultation Sounder for the Atmosphere), uno strumento innovativo finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e realizzato dalla TAS-I, che, sfruttando l’occultazione dei segnali elettromagnetici emessi dai satelliti GPS, è in grado di misurare i profili di temperatura, pressione e umidità dell’atmosfera, dal livello del mare sino agli estremi limiti dell’atmosfera. ROSA è inoltre capace di misurare i profili del contenuto di elettroni nella ionosfera.

Le principali applicazioni di questi dati riguardano il campo della climatologia,  della meteorologia, e dello “space weather”. L’importanza di  queste misure è molteplice: sebbene siano proprio le interazione tra atmosfera e acqua a determinare i fenomeni atmosferici, sono pochi attualmente i profili disponibili circa l’andamento di temperatura, pressione e umidità sopra gli oceani.
Grazie a Rosa si potranno produrre oltre 600 profili al giorno, distribuiti uniformemente sulla superficie terrestre ed equivalenti a quelli  ricavabili da ben 150 stazioni meteo. Un numero destinato a crescere: presto, con l’avvento delle nuove costellazioni di satelliti di navigazione, la produzione di questo tipo di dati sarà duplicata o triplicata.
I dati raccolti da ROSA saranno di enorme interesse scientifico anche per lo studio del clima terrestre per via dell’accuratezza delle misurazioni che sono di tipo “self calibrated”, che non hanno cioè bisogno di calibrazione.
Il lancio di Aquarius/ SAC-D, porterà in orbita il secondo strumento della tipologia di ROSA. Il primo è stato lanciato il 23 Settembre 2009 sulla missione Indiana OCEANSAT-2. Un terzo volo è previsto sulla missione indiana  MEGHA-TROPIQUE.

ROSA non è l’unico contributo ASI alla missione Aquarius/SAC-D: nell’ambito degli accordi esistenti tra l’ASI e il CONAE, a bordo del satellite sono installati  due ricevitori GPS LAGRANGE realizzati da TAS-I. Inoltre sarà la stazione ASI di Malindi a seguire le prime fasi del lancio del Delta II e, per finire, tutti i dati scientifici della missione saranno scaricati oltre che in Argentina  anche  presso il  Centro ASI di Matera e quindi disponibili per la comunità scientifica italiana.
http://www.asi.it/

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