Nao diventa open source

Aldebaran Robotics ha atteso l’ultimo giorno dell’ICRA di Shanghai per annunciare, con un comunicato ufficiale, la decisione di convertirsi alla filosofia dell’open source, rendendo disponibile gran parte del codice sorgente di Nao, uno dei robot umanoidi più conosciuti e più utilizzati.

Recentemente ho avuto modo di vedere in azione Nao in alcune gare di calcio durante le quali il robot, francamento, non ha fornito prestazioni all’altezza della sua fama: da questo punto di vista la decisione di Aldebaran non può che essere accolta favorevolmente.

A questo punto bisognerà vedere quanta parte del codice sorgente verrà reso disponibile dalla casa francese e quante persone si dedicheranno allo sviluppo; sicuramente il numero di sviluppatori che si dedicheranno al progetto sarà tanto più alto quanto maggiore sarà la percentuale del codice reso disponibile. Su questo punto Aldebaran è stata abbastanza vaga, dichiarando che la parte resa pubblica sarà “significativa”.

L’azienda francese evidentemente spera in un salto di qualità del suo progetto, grazie al contributo della comunità di sviluppatori sparsi in tutto il mondo, dopo che per cinque anni lo sviluppo del software di Nao è stato portato avanti nel chiuso dei laboratori Aldebaran.

Sono sempre più numerosi i produttori di robot che si sono convertiti all’open source; l’anno scorso la società francese Gostai (quella del robot di telepresenza Jazz) ha “aperto” la sua piattaforma di sviluppo Urbi mentre alcune settimane fa  RoboDynamics ha presentato Luna, il suo robot open source ed il RoMeLa team di Dennis Hong della Virgina Tech ha reso disponibile il codice di DARwIn-OP.

Per non parlare di iCub dell’Istituto Italiano di tecnologia.

Una delle poche  società controcorrente è iRobot, il cui CEO Colin Angle ha più volte messo in discussione i vantaggi dell’open source in questo settore.
http://www.aldebaran-robotics.com

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