Google si allea con Arduino per le espansioni hardware dei cellulari Android

Tutti noi sappiamo quali e quanti servizi sono in grado di fornire i moderni smartphone con le risorse interne hardware e software di cui già dispongono; sicuramente tali funzioni aumenterebbero a dismisura se riuscissimo a connettere i telefonini a circuiti elettronici esterni di vario genere e soprattutto se per lo sviluppo di tali applicazioni potessimo utilizzare una piattaforma semplice e condivisa.

Potremmo così realizzare facilmente applicazioni nel campo della robotica, della domotica, di controllo remoto ed anche, perché no, di tipo ludico.

Certo, tutti i moderni smartphone sono in grado di colloquiare col mondo esterno tramite Bluetooth, ma connessioni di questo genere sono complesse e presentano non pochi limiti.
La soluzione è una connessione fisica, semplice e universale.
È quello che sono in grado di fare ora i telefonini che utilizzano la release 3.1 del sistema operativo open source Android, sponsorizzato da Google.

La diffusione del sistema operativo Android è in continua crescita come illustra anche questo video:

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Attualmente, a livello mondiale, il 35% degli smartphone venduti  utilizza un sistema operativo Android (Nokia è al 24%, Apple al 19% e Microsoft al 5%) con una previsione di crescita fino al 50% entro il 2015.

La nuova release, che è stata presentata a San Francisco alcuni giorni fa all’evento Google I/O, introduce una nuova funzionalità denominata  Android Open Accessory che è in grado di interagire con il sistema di sviluppo Android Open Accessory Development Kit (ADK), anch’esso presentato all’evento. La vera novità è l’impiego all’interno di questa piattaforma di sviluppo di un processore Arduino Mega2560 e di uno shield USB. In questo modo le infinite applicazioni sviluppate dagli appassionati che lavorano con Arduino si potranno facilmente interfacciare con i dispositivi mobili che utilizzano un sistema operativo Android.  Attualmente il sistema di sviluppo viene venduto a circa 400 dollari ma è probabile che, in breve tempo, questo importo sia destinato a calare sensibilmente.

Ovviamente software, firmware, librerie e API sono disponibili gratuitamente.

Lo smartphone e l’Android Open Accessory Development Kit (ADK) comunicano tramite porta USB, lo stesso sistema che verrà utilizzato per fare comunicare lo smartphone Android con l’applicazione realizzata.

Questa notizia e la disponibilità dei nuovi strumenti di sviluppo hardware/software non può che rallegrarci, anche in considerazione del fatto che siamo stati tra i primi in Italia, e probabilmente tra i primi al mondo, a realizzare applicazioni di vario genere con i sistemi cellulari (una volta gli smartphone non esistevano!).

Ecco un esempio delle primissime applicazioni (fate attenzione agli anni…):

ElettronicaIn n. 7 Marzo 1996

Antifurto auto con cellulare: utilizzava un telefono cellulare analogico ETACS(!!) Motorola e una interfaccia con l’impianto antifurto della vettura. In caso di furto il sistema inviava una chiamata ad un altro cellulare o a un telefono fisso.

ElettronicaIn n. 30 Giugno 1998

 

Localizzatore GPS/GSM:  era in grado di controllare la posizione di qualsiasi veicolo (auto, camion, barca) sfruttando la rete cellulare GSM per la trasmissione dei dati rilevati da un ricevitore GPS. Utilizzava un ricevitore Garmin e un modulo GSM Falcom.

ElettronicaIn n. 33 Ottobre 1998

 Teleallarme SMS con Siemens S10: la prima applicazione realizzata con un cellulare Siemens S10 che inviava un messaggio SMS ad un altro cellulare in caso di allarme.

 Elettronica In n. 66 Febbraio 2002

Teleallarme con cellulare:  interfaccia collegata ad un cellulare Siemens serie 35 in grado di inviare testi prememorizzati. E’ stato il primo di una lunga serie di progetti con questo flessibile cellulare.

 Elettronica In n. 140 Settembre 2009

Localizzatore tramite rete GSM : Pensate che per localizzare una persona o un veicolo ci voglia per forza il GPS? Preparatevi ad una sensazionale novità: sfruttando i dati della rete cellulare ed interrogando opportunamente Google, anche un semplice modulo GSM è in grado di determinare la propria posizione, con un margine di errore più che accettabile.

Tutti i dettagli sul nuovo ADK al segeunte link.

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