Una maschera da snorkeling in aiuto ai malati di COVID 19

Aveva già dato un grande contributo stampando in 3D e mettendo a disposizione dell’Ospedale di Chiari, Brescia, alcune valvole necessarie per il funzionamento dei macchinari di terapia intensiva, determinanti per salvare la vita di numerosi pazienti colpiti da COVID-19.

Questa volta Cristian Fracassi, l’ingegnere bresciano della Isinnova, è riuscito a trasformare una maschera da snorkeling in una maschera C-PAP ospedaliera per terapia sub-intensiva, una delle attrezzature più carenti negli ospedali italiani in queste settimane di emergenza Coronavirus.

L’idea di utilizzare la maschera da snorkeling Decathlon è venuta ad un ex primario dell’Ospedale di Gardone Val Trompia, in provincia di Bescia, il dottor Renato Favero, che ha contattato l’ingegner Fracassi, dopo aver letto della realizzazione delle valvole per i  macchinari di terapia intensiva.

Questa volta c’è stata la collaborazione della stessa Decathlon che ha messo a disposizione il disegno CAD, cosa che ha reso più semplice la realizzazione della nuova valvola (chiamata Charlotte) che consente di collegare la maschera al respiratore vero e proprio.

Il prototipo delle valvole Charlotte e del nuovo raccordo, dopo alcune modifiche, è già stato testato nell’ospedale di Chiari, “e si è dimostrato perfettamente funzionante”  dichiara Fracassi che aggiunge ”Un progetto semplice e replicabile: abbiamo depositato il brevetto e lo daremo gratuitamente a tutti, in modo che possa essere stampato anche da altri”.

 

 

 

1 Commento

  1. Come spesso accade l'impareggiabile ingegno Italiano emerge nei momenti di crisi a dar soluzioni impensabili a grossi dilemmi. CE LA FAREMO..

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